Giocare con la vita? No Grazie!
Dal caro vecchio lotto ai nuovissimi poker online, non si contano le nuove e accattivanti modalità di tentare la fortuna. La dipendenza da gioco (gioco d'azzardo patologico) si colloca nel manuale dei disturbi mentali come disturbo di comportamento degli impulsi. Il Ministero della Salute italiano ha stimato che circa 700 mila persone sono state contagiate dal vizio del gioco.
300 mila persone, invece, vivono il gioco come una patologia: ciò comporta un costo sociale ed economico altissimo, che ha portato a coniare un nuovo termine, quello di “ludopatia”.
A giocare compulsivamente sono sopratutto le classi medio-basse, che sperano di risolvere i problemi economici con un colpo di fortuna.
Come se non bastasse spuntano come funghi le app di giochi online da scaricare sugli smartphone, aggirando così il divieto al gioco verso i minori di 18 anni; è sufficiente inserire i dati di una carta di credito sottratta agli adulti o prestata da un amico.
Quello del gioco d'azzardo incontrollato è diventato un nuovo e trasversale fenomeno sociale.
Ma perché si gioca? Perché si arriva a perdere il contatto con la realtà e a non pensare alle devastanti conseguenze sul bilancio personale e familiare?
Nonostante le campagne “no slot” a cui aderiscono molti comuni e le raccomandazioni dell'Europa, chi progetta i giochi e le relative campagne pubblicitarie lo fa utilizzando particolari leve psicologiche. Il nostro inconscio è guidato da una sorta di pensiero magico (ma poco realista, secondo il calcolo delle probabilità di vincita).
Il gioco diventa una via di fuga astratta e alla portata di tutti contro le frustrazioni e il malcontento della vita quotidiana.
Ecco di seguito un elenco di segnali che può aiutarvi a riconoscere il disturbo da gioco patologico. Drizzate le antenne se riconoscete almeno cinque delle caratteristiche sotto elencate.
- Eccessivo assorbimento dal gioco d'azzardo (per esempio valutare o pianificare la prossima impresa di gioco, escogitare i modi per procurarsi denaro con cui giocare).
- Bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato.
- Tentare ripetutamente di ridurre, controllare o interrompere il gioco d'azzardo, ma senza successo.
- Essere irrequieti o irritabili quando si tenta di ridurre o interrompere il gioco d'azzardo.
- Giocare d'azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore basso.
- Dopo aver perso al gioco, tornare un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie perdite).
- Mentire ai membri della propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l'entità del proprio coinvolgimento nel gioco d'azzardo.
- Commettere azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d'azzardo.
- Mettere a repentaglio o perdere una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d'azzardo.
Aiutare chi soffre di gioco d'azzardo è molto difficile: la famiglia o gli amici da soli non bastano. A volte è necessario rivolgersi ad un professionista competente che possa predisporre un piano di azione preciso.
Ma non bisogna disperare: la ludopatia è affrontabile con un pò di metodo e molta determinazione.
Antonietta Paglia - 17 febbraio 2015