Genitori anziani e vacanza che non c'è
Estate: basta questa parola per evocare scenari rilassanti, vacanze al mare o in montagna e - più in generale - libertà e stacco dalla solita routine. Ma per molte famiglie tutto ciò rimane un miraggio: quando ci si prende cura di un genitore anziano e ammalato, l'assistenza e la dedizione continua non conoscono "ferie" o cambi di stagione.
Gli eventuali aiuti ricevuti dai servizi pubblici, dalle associazioni di volontariato e da amici o parenti si riducono o interrompono bruscamente, complici le partenze e le chiusure estive degli enti e dei progetti. La mancanza di supporto e di iniziative presenti in molti comuni, soprattutto nel periodo estivo, viene maggiormente percepita.
La bella stagione rischia di diventare così il periodo più pesante dell'anno per i familiari che accudiscono i loro cari, da qui la necessità di organizzare l'estate in relazione ai bisogni dei nostri fragili nonni, padri e madri.
Fare da genitore ai propri genitori è diventata una tappa naturale e quasi "obbligata" dei nostri giorni, dato l'allungamento dell'aspettativa di vita e l'incidenza di malattie come l'alzheimer e la demenza senile. Nella stragrande maggioranza è il sesso femminile a dividersi tra la propria famiglia e quella d'origine.
È stato anche coniata una nuova espressione, quella di "donne sandwich" (a quanto pare condizione molto diffusa nel nostro paese) donne cioè schiacciate tra casa, figli, lavoro, medici e burocrazia medica. In estate, oltretutto, le scuole sono chiuse e l'esigenza di organizzare i tempi e di rispondere alle esigenze di tutti si estende anche ai più piccoli.
Oltre al punto di vista pratico, anche l'aspetto emotivo è centrale in queste situazioni. Lo stress, la stanchezza e il senso di colpa la fanno da padroni.
Il desiderio di riposo, di dedicarsi a se stessi e soprattutto la voglia di poter cambiare aria organizzando una vacanza con i figli e coniugi al seguito, mal si conciliano con l'assistenza richiesta dai nostri cari anziani spesso non più autosufficienti.
In realtà, per chi si prende cura assiduamente di un parente anziano e ammalato, un periodo di riposo e di stacco non è semplicemente un'eventualità da prendere in considerazione, ma un vero e proprio "obbligo" verso se stessi e i propri cari.
Un periodo di sollievo permette di riprendere l'energia fisica e mentale, nonché di regolare le emozioni che proviamo verso l'impegnativa e quotidiana situazione vissuta.
Come superare il senso di colpa che ci assale quando consideriamo i genitori che invecchiano come un peso da portare? Dove trovare risorse, iniziative e strutture che possano aiutare ad alleggerire il carico di lavoro?
È importante dedicare del tempo al reperimento di strutture, risorse, iniziative promosse dalla propria città o regione di residenza, nonché al disbrigo delle pratiche per usufruire di tutto ciò.
Rivolgersi ad un consulente che si occupi al posto nostro di quanto concerne la cura e l'ospitalità estiva di un nostro caro rappresenta una soluzione pratica ed efficace, dando la possibilità ai familiari di organizzare le vacanze e vivere il periodo estivo con maggior serenità.
Antonietta Paglia - 13 luglio 2015